Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
DOPPIA.
Apri Voce completa

pag.854


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
DOPPIA.
Definiz: Sost. femm. Nome che ebbe una Moneta d'oro, di valuta varia secondo i luoghi e i tempi. Si chiamò anche, con forma più antica e identica nello spagnuolo, Dobla; di cui Doppia è il corrispondente italiano. ‒
Esempio: Med. Aridos. 3, 5: Dove m'hanno a dare venticinque ducati, volevano con una doppia tirarne cinque de' miei!
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 225: Potrebbesi credere, argumentando dal nome, se ella (la dobla) vuol dire quello che si crede, e per che l'adoperiamo oggi noi, cioè doppia, che ella valesse due delle monete d'oro che comunemente correvano, cioè de gli agostari.
Esempio: Dat. Lett. 58: Mi trovo avere inchiodate settanta doppie, senza minima speranza di mai ricuperare un picciolo.
Esempio: Segner. Incred. 46: S'indusse a venderlo (un punto tirato coi dadi) per poche doppie al vicino.
Esempio: Red. Esp. nat. 20: Ne fece scommessa di venticinque doppie, e trovò subito il riscontro.
Esempio: Forteguerr. Cap. 296: E giocherei non solo soldi e lire, Ma piastre e doppie molte, s'io n'avessi.
Esempio: Galian. Mon. 144: L'oro appresso di noi era tutto forestiero, ma in questo anno se n'è battuto un poco in tre differenti grandezze di 2, 4 e 6 ducati nostri, chiamati zecchini, doppie ed once napoletane.
Esempio: E Galian. Mon. 218: Vero è che le doppie di Spagna e gli Ungheri, per essere stati valutati sproporzionatamente, non ci sono stati più recati, e solo abbondiamo di zecchini.
Esempio: Bandin. Disc. econ. 104: Scematesi in Maremma tre o quattro mila moggia di semente, si è perduto il consumo di quasi altrettante paia di bovi, che vi si richiedevano per lavorare, è cessato l'utile di altrettante doppie a quei che vi impiegavano le loro cavalle nelle tribbiature.
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 268: Piuttosto si accordarono nel 1533 a non far mai più batter fiorini, e sostituire in loro vece gli scudi d'oro scempj e doppj, chiamati dipoi doppie a lega di carati 22.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 3, 135: Settecento mila lire in doppie d'oro in oro.
Definiz: § I. E usato genericamente nel plur., per lo stesso che Denari, Quattrini. ‒
Esempio: Soldan. Sat. 163: Non mi trafigge o mi discora il zelo, Ch'io abbia del ben pubblico e del giusto; Chè a queste scioccherie non penso un pelo. Mi stringe ben come più grave e onusto Renda di doppie lo stipetto.
Definiz: § II. Doppia si disse per Pietra, o Gemma, falsa fatta di due pezzi. ‒
Esempio: Cellin. Pros. 45: Ancora io mi ricordo di avere veduto dei rubini e degli smeraldi fatti doppj, sì come si usa di far di cristallo de' rubini e delli smeraldi, e si attaccano insieme avendo fatto la pietra di due pezzi; ed il nome lor proprio è domandato doppie: le qual pietre false si fanno in Milano, e si legano in argento; e di questa sorte pietre doppie se ne servono i contadini.
Definiz: § III. Doppia dicesi Quella striscia che si pone dalla parte interna appiè delle vesti da donna, o di altre simili vesti lunghe. ‒
Esempio: Not. Malm. 2, 851: E quella striscia di panno posta per di dentro alle medesime vesti per fortificarle si chiama doppia.
Definiz: § IV. E dicesi Doppia la Doppia elemosina, retribuzione, o altro simil diritto, che in occasione di certi ufficj, funzioni, solennità, compete ai sacerdoti celebranti.